Da metà febbraio ad aprile in diverse città ed enoteche pubbliche di tutta Italia sono in programma degustazioni e banchi d’assaggio per uno dei prodotti che dominano la scena agroalimentare italiana, l’olio extravergine di  oliva.

Presentata il 31 gennaio a Roma Le stagioni dell’olio, XII Settimana nazionale dell’olio, “la manifestazione più importante a livello nazionale per quanto riguarda l’olio”, secondo Claudio Galletti, presidente dell’Enoteca Italiana.

L’evento, organizzato dall’Enoteca Italiana di Siena e dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio, in collaborazione con la Provincia di Matera e le Regioni Sicilia e Toscana, ha la dichiarata finalità di promuovere l’olio extravergine italiano e valorizzare i luoghi in cui è prodotto e le culture e tradizioni sottostanti.

“Quella che ci apprestiamo a vivere sarà un’edizione davvero interessante – afferma Fabio Carlesi, segretario generale dell’Enoteca Italiana – per la presenza di territori di sicuro appeal”.

E in effetti davvero tante sono le iniziative distribuite lungo il territorio nazionale: non solo degustazioni, ma anche momenti di approfondimento e soprattutto – novità dell’edizione 2008 – la consegna degli Oscar dell’Olio, Ampolla d'Oro, Grancia d'Oro e Sirena d'Oro.

Il 16 febbraio, infatti, a Siena l’appuntamento per la giornata inaugurale della manifestazione, durante la quale saranno premiati i migliori oli extravergine che si sono distinti per l’alta qualità e tutte quelle personalità che hanno contribuito alla promozione del nostro olio nel mondo.

Da non perdere anche gli incontri di Rapolano Terme (Si), venerdì 15 febbraio con un convegno scientifico e domenica 17 con il convegnoL’olio e il Sacro”, con il confronto tra le tre religioni monoteistiche, cristianesimo, ebraismo e islamismo.

Anche Le stagioni dell’Olio è occasione per ribadire l’importanza dell’olio nel panorama economico italiano, con 200 milioni piante presenti sul territorio che possono hanno prodotto 5 milioni di quintali di olio circa nell’ultima annata, nonostante le ben note difficoltà, per un fatturato pari a 2 miliardi di Euro. Fondamentali dunque, insiste Galletti, “maggiori politiche pubbliche a salvaguardia e promozione del settore assieme ad un ancora più rilevante impegno da parte degli stessi produttori”.