L'olio di cocco si estrae dalla copra, la polpa essiccata del cocco, l'endosperma del frutto.
Il nome copra deriva da koppara, termine della lingua del Kerala che significa "cocco secco". Come prodotto commerciale venne sviluppato attorno al 1860 dai mercanti sud asiatici, ed ora la sua produzione è alla base dell'economia delle Isole Marchesi, delle Kiribati e del Surigao del nord.
Prima dell'essiccamento la polpa del cocco contiene circa il 35% di grasso e il 10% di zucchero, al termine, invece, la percentuale di grasso sale ed oscilla tra il 63 ed il 70%. Oltre all'olio, la copra contiene trigliceridi quali acido laurico, miristico, caproico, oleico, palmitico, stearico e una piccola percentuale di glucidi. La particolarità della sua composizione sta nell'alta presenza di acidi grassi ed un contenuto di acidi insaturi eccezionalmente basso.
L'olio (o burro) di cocco, estratto dalla copra tramite bollitura e pressatura, viene usato in alcuni prodotti farmaceutici (supposte), come condimento in cucina, nella produzione delle margarine, per i detergenti e nei prodotti cosmetici (shampoo, crema da barba, dentrificio).
L'olio di semi di palma, o olio palmisto, non raffinato ha un colore giallo-brunastro, dopo la raffinazione diventa bianco giallino. I semi, separati nella fase di produzione dell'olio di palma, vengono essiccati, macinati e pressati. Se ne ricava un blocco solido che analogamente all'olio di cocco contiene un'elevata percentuale di acido laurico. L'olio di palmisto si scioglie ad una temperatura di 26°-28° gradi, se ne ricavano dei grassi particolari utilizzati nell'industria dolciaria per le glasse, la canditura e le farciture a base di cacao.
L'olio ricavato dai frutti della palma è di colore rossastro, solido a temperatura ambiente e ha un caratteristico odore di violetta, il sapore è dolciastro. I frutti della palma, molto facilmente deperibili, dopo il raccolto vengono sterilizzati tramite il vapore, in seguito vengono snocciolati, cotti, pressati e filtrati. Dopo un ulteriore processo di raffinazione l'olio do palma, può passare da un colore rossastro ad uno bianco giallino.
L'olio di ricino è un olio vegetale molto pregiato estratto dai semi della pianta del ricino (Ricinus communis).
L'olio di ricino ha notevoli proprietà lassative. Circa l'1% della produzione globale di olio di ricino trova impiego nell'industria farmaceutica per i suoi effetti: riduce la costipazione ed è un emetico ovvero induce il vomito. Oggi non è praticamente più usato come lassativo per via dell'azione troppo drastica.
È un ottimo lubrificante, poco infiammabile, non secca all'aria (non-siccativo). Non ha un potere enorme di combustione per questo si usa miscelare parti di olio sintetico che ovvia a questo problema. Ha inoltre una composizione particolare in quanto mantiene lo stesso livello di fluidità sia a temperature molto basse che in quelle molto alte. L'alto potere lubrificante, anche in condizione estreme, del principio attivo contenuto nell'olio di ricino è determinato dalla sua acidità ph e dalla percentuale di acido ricinoleico. Grazie a questa proprietà viene usato nei motori spinti e ad elevato numero di giri come nelle gare di rally ed in motori per aeromodelli. Viene utilizzato anche per la lubrificazione nella meccanica nelle miscele per i carburanti in Formula 1 o anche nel modellismo pista.
È composto per il 90% da acido ricinoleico C:18 insaturo. È anche una fonte principale di acido sebacico. L'olio di ricino è un olio vegetale e la sua viscosità risente molto della temperatura esterna quindi è molto importante utilizzare olio di qualità con acidità di circa 0,33 ed una percentuale di acido ricinoleico pari al 96-98% e l'acqua non deve essere presente. Per le dosi di miscelazione è consigliabile usare come metro di misura il chilo e non il litro, onde evitare spiacevoli problemi di carburazione o atomizzazione.
L'olio di ricino ed i suoi derivati vengono utilizzati nella manifattura di saponi, lubrificanti, fluidi per freni, coloranti, rivestimenti, inchiostri, plastiche resistenti al freddo, cere sintetiche, nylon, biodiesel, prodotti farmaceutici e profumi.
La ricina è una sostanza tossica ricavata dai sottoprodotti della produzione dell'olio di ricino che tuttavia trova impiego nella produzione di concimi.
Il maggior produttore di olio di ricino è l'India.
OLIO DI SEMI DI ARACHIDE
Si tratta di un grasso di origine vegetale, ricavato dalla pianta Arachis Hypogaea appartenente alla famiglia delle leguminose. E’ costituito dal 99,9% di lipidi, di cui 19% saturi, il 53% monoinsaturi ed il 28% di polinsaturi, Contiene vitamina E.
Si può usare come condimento a crudo, ma il suo impiego è più frequente nelle fritture, poiché è un olio stabile alle alte temperature.