Cellule vegetali al cui interno sono visibili i cloroplasti

Aggiungevano  sostanze come clorofilla e betacarotene all'olio di semi per renderlo simile all'olio extravergine.

Gli stessi indagati definivano il prodotto "una ciofeca" senza sapore, tanto che si doveva cercare "qualcosa di più profumato" o tutti avrebbero scoperto l'inganno. 

I consumatori sono stati truffati in quanto compravano un olio sofisticato e spacciato per extravergine. Bisogna comunque precisare che le sostanze aggiunte per “truccare” l’olio di semi non rappresentano un pericolo per la salute.

Le indagini erano partite nell'ottobre del 2017. In seguito ad un controllo, nella cucina di una trattoria di Empoli fu trovata una latta da 5 litri di olio di semi di soia colorato con clorofilla e betacarotene e spacciato per olio extravergine di oliva.

In base a quanto risulta dalle indagini, il gestore della trattoria avrebbe rivenduto l'olio anche all'ingrosso. Il gestore ha acquistato dalla Puglia circa 26.000 litri di olio adulterato, pagandoli 2,30 euro al litro, cifra di molto al di sotto del costo medio dell'olio extravergine di oliva. L'olio di semi veniva modificato con sostanze non dannose per la salute in Puglia e immesso perlopiù nei circuiti commerciali toscani del settore alimentare (bar, ristoranti, panifici, grossisti).

La maxi frode alimentare è stata scoperta dal Nas di Firenze; l'inchiesta è stata coordinata dalla procura di Firenze; all'operazione denominata "Croce e Delizia" hanno collaborato il Nas di Foggia e i carabinieri dei comandi provinciali di Firenze e Foggia oltre a personale dell'Istituto Centrale Repressione Frodi; le indagini sono state svolte nelle province di Barletta-Andria-Trani, Firenze, Foggia, Pescara, Pisa e Prato14 gli indagati, di cui due arrestati.

Due persone, una Cerignola (Foggia), l'altra a Montespertoli (Firenze) sono state poste agli arresti domiciliari accusati di riciclaggio e ricettazione di ingenti quantità di olio di semi etichettato fraudolentemente come olio extravergine di oliva.
L'arrestato di Cerignola che realizzava materialmente la sofisticazione e il confezionamento di lattine e bottiglie di olio

Ad altre due persone di Impruneta e Castelfiorentino è stato notificato il divieto di esercitare l'attività imprenditoriale del commercio di prodotti alimentari per 6 mesi.

Nell'inchiesta vi sono altri 10 indagati tra cui sette prestanome che avrebbero permesso l'uso del marchio di loro società, peraltro risultate inesistenti o non più operative  

È stato documentato il flusso di 50 tonnellate di olio sofisticato. 16 tonnellate sono state sequestrate per impedirne l'illecita commercializzazione. Sono stati individuati i depositi dove l'olio veniva stoccato in attesa di essere venduto. Sequestrato anche un autocarro a Firenze con 5.500 litri di olio modificato mentre andava a rifornire un'attività della ristorazione.

Coldiretti, associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, stima un +58% delle frodi a tavola, che colpiscono i prodotti simbolo della dieta mediterranea. In una nota ufficiale Coldiretti afferma: “Le frodi non solo ingannano i cittadini ma fanno crollare i prezzi dei prodotti di qualità in una situazione già difficile dalla concorrenza sleale delle importazioni dall'estero ma anche dall'emergenza Xylella che ha decimato gli ulivi salentini in Puglia, dove si produce la metà dell’extravergine italiano”.

I prodotti alimentari made in Italy sono tra i principali soggetti di frode a causa dell’elevata richiesta dei consumatori, in particolare i settori maggiormente colpiti sono quelli del vino, dei prodotti caseari, dell’olio e del biologico.