In una parola, e' la Dieta Mediterranea, da molti decantata ma che oggi risulta concretamente applicata solo dal 10% degli italiani.
'La Dieta Mediterranea e l'olio di oliva, tra mito e realta', promossa a Roma dall'Istituto di valorizzazione dell'olio di oliva (Ivoli) e che rientra in una piu' ampia campagna, denominata 'Olive Oil European Style', finanziata con il contributo dell'Unione europea e del governo italiano. (ANSA) - ROMA - I nostri nonni, nei primi anni '50, lo sapevano bene: mangiare 'sano', con pasti a base di pasta, verdura, pesce e olio di oliva, fa piu' che bene alla salute . In una parola, e' la Dieta Mediterranea, da molti decantata ma che oggi risulta concretamente applicata solo dal 10% degli italiani.
Ritmi frenetici e pasti veloci hanno, infatti, lentamente allontanato il Belpaese delle sue salutari tradizioni culinarie. Ma oggi, esperti e nutrizionisti sono convinti della necessita' di rilanciare lo stile alimentare mediterraneo: arma efficace e decisiva anche per la prevenzione delle malattie cronico degenerative, dall'obesita' al diabete, vero flagello del nuovo millennio.
Occasione per riaccendere i riflettori sulla cucina 'di casa nostra' la manifestazione 'La Dieta Mediterranea e l'olio di oliva, tra mito e realta', promossa a Roma dall'Istituto di valorizzazione dell'olio di oliva (Ivoli) e che rientra in una piu' ampia campagna, denominata 'Olive Oil European Style', finanziata con il contributo dell'Unione europea e del governo italiano. E poiche' a dirlo erano gia' i nonni, chef ed esperti culinari hanno 'riscoperto', per l'evento, proprio le loro antiche ricette, reinterpretandole in 'chiave moderna'. ''Gia' negli anni '50 - ha spiegato Antonino De Lorenzo, ordinario di nutrizione e alimentazione all'Universita' di Tor Vergata Roma 2 - il valore della dieta mediterranea e' stato dimostrato scientificamente attraverso il famoso 'studio dei sette paesi': i ricercatori fecero cioe' un confronto tra le diete adottate dalle popolazioni di sette paesi in nazioni diverse per verificarne benefici e difetti. Risultato: il regime alimentare migliore risulto' quello degli abitanti di Nicotera, in Calabria, fedeli seguaci, appunto, della dieta mediterranea''. Da allora, la 'dieta di Nicotera' e' sinonimo di alimentazione sana ed oggi, per ribadirlo, gli chef della manifestazione hanno riproposto sei piatti tipici degli anni '50 del paesino calabrese, dalla pasta e fagioli al pesce: piatti unici, alleati preziosi per la salute, ricchi di tutti i principi nutrizionali perche' un pasto sia davvero completo.
La stessa Organizzazione mondiale della Sanita' (Oms), ha sottolineato De Lorenzo, ''raccomanda una dieta definita 'salutare' e che e' in realta' molto simile a quella mediterranea tipica della nostra classe contadina degli anni '50. Una dieta giornaliera, con cinque pasti, che vede cioe' bilanciati tutti i principali apporti nutrizionali: con una quota del 60% di carboidrati, del 30% di grassi, in prevalenza vegetali, e un apporto di almeno 30 grammi di fibre, che equivalgono a cinque porzioni di frutta o verdura''. Per non parlare, poi, dei benefici dell'olio di oliva: ''Anche la Food and drug administration, l'autorita' regolatoria per i farmaci statunitense - ha ricordato l'esperto - ha raccomandato alla popolazione americana l'utilizzo dell'olio di oliva nella dieta giornaliera, in una quantita' di almeno 21 grammi al giorno''.
Insomma, le raccomandazioni sono chiare ed anche le basi scientifiche a sostegno della dieta mediterranea: ''Si stima che il 60% della mortalita' a livello mondiale, percentuale che raggiungera' addirittura il 75% nel 2025 - ha detto l'esperto - sia determinata da malattie cronico degenerative, come obesita', diabete, alcune cardiopatie ed il 30% dei tumori, che hanno tra le loro cause principali anche una dieta scorretta e l'inattivita' fisica''. E' dunque ''piu' che mai necessario - ha affermato De Lorenzo - incentivare una seria campagna di prevenzione rilanciando la dieta mediterranea. Bisogna infatti considerare che i benefici sono visibili sul lungo periodo. Questo vuol dire che, abituando a mangiar sano i nostri figli oggi, fra 15 anni potremmo misurarne gli effetti concreti''. Effetti che si tradurranno, concludono gli specialisti, in un 20% di cardiopatie ischemiche in meno ed una diminuzione del 46% dei tumori del colon e del 12% degli ictus.
(ANSA).