
Il nuovo report Ismea fotografa i dati di export e import del settore
Nei primi quattro mesi del 2025, l’export di olio d’oliva italiano (compreso l’olio di sansa) ha raggiunto 143.528 tonnellate, segnando un +19,2% rispetto allo stesso periodo del 2024.
L’olio extravergine di oliva (Evo) rappresenta la parte più rilevante con 108.671 tonnellate e un incremento del 26,4%.
Fatturato estero in flessione
Nonostante il boom dei volumi, il valore delle esportazioni è sceso a 982,5 milioni di euro (-10,1%).
L’olio Evo registra una contrazione più contenuta (-5,4%) con 825 milioni di euro di fatturato.
Importazioni olio: +66% nei volumi
Secondo il report Ismea “Tendenze e dinamiche recenti dell’olio d’oliva” (luglio 2025), l’Italia ha importato 252.102 tonnellate di olio (+66%) nei primi quattro mesi dell’anno, di cui 193.638 tonnellate di olio Evo (+84%).
Il valore complessivo delle importazioni si attesta a 1,027 miliardi di euro (-13%), con l’Evo a quota 856 milioni di euro (-5%).
Bilancio 2024: un anno da record per l’olio extravergine italiano
Nel 2024 le esportazioni italiane hanno toccato 344mila tonnellate (+6,8%), per un valore di oltre 3,09 miliardi di euro (+42,6% rispetto al 2023).
Il disavanzo commerciale si è ridotto dell’84,3%, mentre il fatturato totale del comparto olivicolo ha raggiunto 5,8 miliardi di euro.
Italia: secondo esportatore mondiale di olio d’oliva
Con una quota del 20% del mercato globale, l’Italia si conferma il secondo esportatore mondiale di olio d’oliva, grazie anche alla crescita delle produzioni certificate:
- 42 denominazioni Dop
- 8 indicazioni geografiche protette (Igp)
Questi riconoscimenti sono sempre più apprezzati dai mercati internazionali e contribuiscono a rafforzare l’immagine dell’olio extravergine italiano di qualità.