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Progetto Opera: l’Intelligenza Artificiale che rivoluziona la filiera dell’olio d’oliva

Palermo – Durante la presentazione ufficiale del progetto Opera, la professoressa Valeria Borsellino, docente di Gestione dell’Impresa Agroalimentare presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo, ha illustrato obiettivi, metodologia e risultati di un’iniziativa che rappresenta un caso emblematico di collaborazione virtuosa tra ricerca pubblica e imprese. Un modello innovativo che mira a rendere la filiera agroalimentare – a partire da quella dell’olio d’oliva – più efficiente, sostenibile e competitiva.

Il problema di partenza: prevedere la domanda in un contesto incerto

Ogni impresa agroalimentare affronta quotidianamente lo stesso dilemma: quanta quantità produrre?
Una scelta complessa, influenzata da fattori geopolitici, climatici ed economici, che rende imprevedibile il comportamento dei mercati.

Le conseguenze sono note:

  • sovrapproduzione, con spreco di risorse, costi di smaltimento e impatto ambientale;
  • sottoproduzione, che si traduce in scaffali vuoti, ritardi nelle consegne, clienti insoddisfatti e mancati ricavi.

Il settore dell’olio d’oliva, eccellenza del made in Italy ma caratterizzato da una filiera frammentata (oltre 4.500 frantoi), non è immune da questa volatilità.

La risposta: Opera, un decision-support basato su IA

Di fronte a questa complessità, una cosa è chiara:
innovare non è più un’opzione, ma una necessità, soprattutto per rendere l’innovazione accessibile anche alle piccole imprese.

Nasce così Opera, uno strumento digitale di supporto alle decisioni che utilizza algoritmi avanzati di intelligenza artificiale per:

  • analizzare dati aziendali e di mercato,
  • prevedere con accuratezza la domanda futura,
  • ottimizzare i piani di produzione.

Un progetto ambizioso, reso possibile grazie a un partenariato solido e multidisciplinare.

Il partenariato: università, imprese e tecnologia

Il progetto nasce dalla collaborazione tra:

  • Università degli Studi di Palermo
    – analisi dei dati di mercato e coordinamento scientifico;
  • Università degli Studi di Salerno
    – sviluppo degli algoritmi predittivi;
  • Tuidi
    – gestione della raccolta dati, creazione del cloud data lake e integrazione software;
  • Integrity
    – realizzazione del “motore” di intelligenza artificiale e gestione dei dati tramite sensori IoT;
  • Olio Levante
    – partner industriale e laboratorio di test, con l’apertura degli stabilimenti e la fornitura dei dati produttivi;
  • Food Hub
    – ponte con gli stakeholder e supporto alla diffusione dell’innovazione.

Grazie a questo ecosistema, Opera è riuscito a trasformare la ricerca in un prototipo concreto e funzionante.

Come funziona Opera

L’architettura del sistema si sviluppa attraverso diverse fasi:

  • Raccolta dei dati
    • dati interni all’impresa (processi, sensori IoT, linee di produzione)
    • dati esterni (trend di mercato e prezzi)
  • Integrazione in un data lake cloud centralizzato
  • Pulizia, analisi ed elaborazione tramite modelli di IA
    L’algoritmo riconosce pattern complessi, ciclicità e stagionalità tipiche del mercato dell’olio d’oliva.
  • Generazione del modello predittivo, che alimenta:
  • Dashboard aziendali intuitive, integrate nei sistemi operativi dell’impresa, con:
    • previsioni aggiornate in tempo reale,
    • suggerimenti sui piani di produzione,
    • simulazioni “what if” per valutare scenari alternativi.
La sperimentazione con Olio Levante: risultati concreti

L’azienda ha testato e validato il modello su linee produttive riguardanti imbottigliamento, etichettatura e valorizzazione.

I primi risultati – confrontando 2024 e 2025 – sono già significativi:

  • + efficienza operativa degli impianti
  • riduzione dei tempi di consegna
  • −30% di prodotto inevaso
  • eliminazione di colli di bottiglia e tempi morti
  • miglioramento della capacità di anticipare la domanda

Per le imprese, tutto ciò si traduce in:

  • maggiore competitività,
  • miglior redditività,
  • potenziamento delle competenze digitali del personale,
  • minore spreco e riduzione dei costi di smaltimento,
  • ridotto impatto ambientale.
Un modello replicabile per altre filiere

Uno degli obiettivi di Opera è la replicabilità, già prevista per:

  • filiera lattiero-casearia,
  • filiera olearia allargata,
  • settore delle conserve ittiche,
  • e altre eccellenze del territorio.

L’idea è rendere l’IA accessibile alle PMI, offrendo strumenti concreti per ottimizzare i processi produttivi.

Disseminazione, manuali ed ebook per gli operatori

Grazie alla collaborazione con Food Hub, il progetto sarà protagonista al Festival dell’Innovazione Agroalimentare, con tre giorni di eventi e uno spazio dedicato alla presentazione dei risultati.

È in preparazione anche un manuale/ebook pensato per gli operatori del settore, per facilitare l’avvicinamento all’uso dell’IA nelle imprese agroalimentari.

Opera non è soltanto un prototipo tecnologico:

è la prova concreta che la collaborazione tra università, imprese e startup può generare innovazione reale e replicabile.

Un modello che:

  • potenzia l’efficienza della filiera agroalimentare,
  • riduce sprechi e impatti ambientali,
  • aumenta la competitività delle imprese,
  • e prepara il territorio alle sfide del futuro.

L’obiettivo finale di OPERA?
Diventare un punto di riferimento per l’innovazione nel settore agroalimentare italiano.

Intervento della prof.ssa Valeria Borsellino, docente di Economia e Marketing dell’impresa Agroalimentare Sostenibile, Gestione dell’Impresa Agroalimentare, Green Marketing e Certificazioni Ambientali, Programmazione e Gestione Economica dell’Impresa Smart, Economia E Strategie Di Impresa, presso La Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestale dell’Università degli Studi di Palermo, introduce gli obiettivi, le metodologie, le finalità del progetto OPERA, per ridurre gli sprechi nella filiera olivicola.